Documento politico sulla presenza e la partecipazione delle donne nella vita pubblica dello Stato e delle città

25 Ott 2011 0 Commenti

by fabadmin

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È un dato di fatto ineluttabile che da sempre le donne vivono una difficoltà nella partecipazione alla vita pubblica dello Stato e delle nostre città.

Essa dipende da una tendenza atavica della nostra società occidentale da parte degli uomini a formare un gruppo identitario di genere talmente forte da escludere lelemento femminile dai contesti in cui si decide. Le donne da sempre vengono impiegate nei settori meno remunerativi e gratificanti. Lo dimostrano tutti gli studi sociali e statistici degli ultimi 150 anni.

Ciò accade per la politica come per il lavoro. Il genere femminile, e con esso lintera collettività, ne risultano fortemente danneggiati. Il sopruso successivo al sessismo contro le donne è farne un simbolo della corporeità, della frivolezza, del fisico contrapposto al concettuale, dellintrattenimento e di tutto ciò che esula dallimpegno e dalle attività intellettuali.

Luso strumentale, sconsiderato e volgare che i mezzi di comunicazione fanno del corpo femminile ci racconta di un tentativo ben riuscito da parte del genere maschile di trasformare lelemento donna in un banale accessorio della nostra società.

Un qualcosa di cui servirsi al pari di un oggetto da usare e poi disfarsene. Il prestarsi da parte di troppe donne a questa strumentalizzazione aberrante non fa altro che rafforzare il maschilismo che limita e danneggia le nostre comunità. Il berlusconismo in Italia, visibilmente intriso di questa cultura sessista, ha saputo spingersi oltre.

 

Il berlusconismo ci ha dimostrato che della donna ha una concezione del tutto strumentale in ogni sua manifestazione, un mero oggetto di piacere e poco altro. Laffermazione più odiosa di questa concezione sta proprio nello scegliere per qualche carica politica proprio quelle signore simbolo della fisicità, della corporeità e di tutto ciò che rappresenta la frivolezza in cui il berlusconismo stesso ha relegato luniverso femminile.

La stessa logica sta nel tentativo anche ad Ariano di sistemare nel gioco politico una giovane donna avvenente e magari intellettualmente promettente, di buoni propositi e prospettive, ma del tutto sprovvista di una esperienza consolidata. E anche in questo caso il messaggio lanciato sia alle donne che ai cittadini è inequivocabile: se sei donna e non ti sei mai interessata costantemente alla politica e non hai le referenze per ricoprire un incarico pubblico non cè problema, basta curare il corpo, una bella presenza, basta dedicarsi pubblicamente alla mondanità, allesteriorità, e la poltrona prima o poi arriva. È un discorso da Grande Fratello, da reality show, che a noi di Harambee non va giù.

 

Il movimento Harambee ritiene che per contrastare questa deriva le rappresentanti femminili che vanno valorizzate debbano necessariamente essere quanto di più diverso da questo mondo, da questo modello sociale delleletterine e meteorine.

E tutto questo non ci va giù tanto quanto l’insulto al genere femminile che arriva dall’inserimento di giovani donne nella politica non per un radicamento, non per le proprie qualità, non grazie ad un dialogo costante con i cittadini e col tessuto sociale della città, non per un impegno politico pluriennale che vada oltre le campagne elettorali, ma grazie a quella pratica che da sempre inquina la nostra politica territoriale in generale: un nepotismo declinato in tutte le sue forme, tanto per le donne quanto per gli uomini. In merito alle quote rosa, piazzare giovani donne in ruoli importanti per lo sviluppo dei sistemi sociali non per un radicamento, non per le proprie qualità, non grazie ad un dialogo costante con i cittadini e col tessuto sociale della città, non per un impegno politico pluriennale che vada oltre le campagne elettorali, ma grazie soprattutto a una parentela è per noi inammissibile, lede la nostra dignità individuale e collettiva. Siamo indignati.

 

Pertanto il Movimento Harambee lavorerà per promuovere una cultura politica di genere tale che quando si sceglie una donna, come anche un uomo, per una rappresentanza politica o di governo la persona venga individuata sulla base di -una autorevolezza politica largamente riconosciuta-. Attueremo per quanto ci è possibile tutte le iniziative volte al rispetto delle cosiddette quote rosa volte a garantire la presenza femminile nelle istituzioni.

Una cosa sia ben chiara: gli argomenti che vertono sulle aperture di credito non ci convincono. La famosa frase che spesso si sente direnon sappiamo, non possiamo giudicare, lasciamola provarenon rappresenta assolutamente un argomento valido.

Quandanche nellaffermare ciò si fosse in buona fede va ricordato che le istituzioni non sono palestre dove fare formazione politica. Magari si può essere a digiuno di esperienza amministrativa e formarsi in itinere ma una base politica sostanziosa è imprescindibile. Nelle istituzioni si entra quando la formazione e lesperienza politica sono già avvenute e sono tali da attribuire -una autorevolezza politica largamente riconosciuta-.

 

Un percorso politico noto, un grande interesse per la comunità a cui si appartiene, una dedizione al campo delle leggi, attitudine allambito del sociale, studi accademici finiti e approfonditi, una inclinazione spiccata al ragionamento e alla logica, competenze già sviluppate nel campo del diritto e dei diritti, esperienze già vissute in materia di politica, capacità di coordinamento, comprensione dei sistemi complessi, mentalità analitica, amore per tutto ciò che riguarda la sfera del pensiero e dellintelletto. Questi possono essere, indipendentemente dalletà, alcuni dei tratti distintivi per scegliere uomini e donne di governo, sia esso nazionale o cittadino.

 

La nostra città non vive un periodo florido. Gli assessorati non servono a far svolgere praticantato a qualche aspirante giovane. La nostra città come tutto il meridione di Italia necessita di persone ferrate, con orizzonti larghi ed esperienza solida. La nostra città e tutto il Sud hanno bisogno di supereroi politici se non vogliamo affondare definitivamente. Non importa il dato anagrafico, si può essere politicamente idonei a venticinque anni o imperiti a cinquanta, ma certo non si può pensare di buttare in mezzo i giovani a giocare con le istituzioni che servono invece a regolare la vita comune e lo sviluppo e il benessere collettivi.

I giovani a cui affidare responsabilità di governo sono quelli che hanno già dato prova di avere competenze, dedizione e serietà. Gli assessorati e i ministeri non sono le giostrine degli esordienti. Non possono essere merce di scambio di chissà quali relazioni.

Leletterineassessore e lemeteorineministre offendono la politica, la società e soprattutto il genere femminile.

Le donne al governo devono essere persone di pensiero. La politica e le istituzioni sono una cosa seria, regolano e determinano le nostre vite e il nostro stare insieme, e noi di Harambee proprio nella politica e nelle istituzioni ci crediamo ancora e ci crederemo sempre.

E una politica seria da parte della nostra amministrazione avrebbe dovuto sin dal primo giorno di mandato inserire in organico le donne invece di farlo solo perché costretta.

Non c'entra il colore politico di una amministrazione, sia essa di destra o di sinistra, ciò che sta accadendo è vergognoso. Questa amministrazione è arrivata a due anni senza avere in nessun modo preso in carico il problema della rappresentanza femminile. Solo dietro lo spettro dello scioglimento prova a guardarsi intorno per raccattare una donna. Pertanto è evidente che ci troviamo davanti ad una compagine politica che l'elemento femminile non lo merita affatto. Dietro minaccia ora vanno alla ricerca disperata del gentil sesso facendo i salti mortali per non guastare i loro equilibri di interesse.

Noi di Harambee, e specialmente le attiviste, facciamo un appello a tutte le donne che verranno contattate per questa buffonata: nessuna donna si presti a questa volgare strumentalizzazione. Il maschilismo e il sessismo si pagano, nessuna donna sia complice, che vadano pure incontro allo scioglimento. Abbiamo bisogno di persone con con una statura politica all'altezza. La verità è che per stare seduti sui banchi di questa giunta non bisogna essere uomini, ma averne solo le sembianze.

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