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Harambee sulla strage di Lampedusa - ottobre 2013

4 Ott 2013 0 Commenti

by fabadmin

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Sono morti due volte, ieri, i migranti che disperatamente cercavano un destino diverso in Italia. Vittime di un Paese da cui scappare e vittime, dall'altra parte, di leggi scellerate che in un attimo li marchiano come criminali.
 
Noi di Harambee urliamo a gran voce che tragedie simili non sono accettabili. Non è ammissibile che l'alternativa, per questa gente, sia morire nel mare della speranza.
Non sono giustificabili il silenzio e l'inerzia dell'Europa. Non è concepibile l'intolleranza italiana, persino istituzionale, verso chi fugge da guerra e povertà. Quelle terre sono povere e disperate anche e soprattutto per lo sfruttamento indegno che noi occidentali perpetriamo da secoli.
Non dimentichiamo che migranti siamo stati anche noi Italiani (e non sempre abbiamo esportato il meglio della nostra terra) e un giorno non troppo lontano potremmo persino ritrovarci in quella stessa condizione.
 
Nella convinzione che siamo cittadini del mondo, riteniamo che in questa ottica sia imprescindibile un impegno politico e civile forte e concreto. C'è bisogno innanzitutto di un intervento responsabile sul diritto di asilo europeo. L’Europa deve farsi carico di questo dramma.
Il governo italiano deve ripensare in maniera sensata le leggi italiane sull'immigrazione e rielaborare in modo umano le norme di accoglienza.
 
Si deve andare oltre i confini territoriali, superare pericolosi principi individualistici e spietati interessi egoistici. Soltanto così si potrà costruire un percorso continuativo di interazione pacifica e feconda tra i popoli e tra le comunità a vantaggio di tutti.

La civiltà si sostanzia nell'idea che l'umanità è una sola grande famiglia con interessi comuni. Pertanto la collaborazione è di gran lunga più importante della competizione.
 
 
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