Harambee

Harambee - Movimento per i Beni Comuni si dichiara estremamente soddisfatto per l'ottima riuscita dell'iniziativa sulla dignità delle donne in occasione della mobilitazione nazionale indetta dalla rete femminile "Se non ora quando". La manifestazione arianese ha tinto di rosa la mattinata in Piazza Plebiscito e ha visto la lettura di numerosi documenti politici al femminile sia di carattere nazionale che territoriale da parte delle tante attiviste di Harambee.

Presenti un centinaio di persone oltre ai tanti curiosi e gli abituali della piazza. Molte delle partecipanti provenivano dai paesi limitrofi. Un parterre costituito in prevalenza da donne. Purtroppo assenti tutte le rappresentanti istituzionali femminili territoriali che Harambee aveva provveduto ad invitare. Fra la folla non sono mancati anche alcuni esponenti politici di Ariano e provincia. Dopo di che si è aperto il dibattito pubblico che ha visto preziosi contributi di ragionamento da parte di donne appartenenti al mondo della scuola, delle professioni, del commercio, studentesse, mamme e casalinghe. Interessante in chiusura la conclusione delle donne di Harambee che hanno lanciato un protocollo politico di autoregolamentazione per la parità di genere.
Il protocollo prevede che "Le liste dei candidati alle elezioni di qualunque ordine e grado, gli organismi dei partiti e di tutte le organizzazioni sociali, gli organi esecutivi istituzionali sia nazionali che territoriali, come governi e giunte, devono prevedere al loro interno un numero di donne e uomini equivalente".

Aggiungono le combattive attiviste di Harambee: "Questo protocollo rappresenta solo un primo passo verso la costruzione di un cambiamento dell'organizzazione e dell'intendere la politica. Solo chi adotterà questo protocollo, meriterà il voto delle donne". Il portavoce Fabrizio Procopio ci tiene a sottolineare che "Harambee è sostenuto da un folto gruppo femminile di grande spessore politico, donne di spiccata intelligenza e acume che porteranno il Movimento molto lontano".

*foto di Gianni Vigoroso